Il Muro di Berlino e la sua Storia: una visita obbligatoria per capire il presente della Germania.
Con il “Muro di Berlino” si indica una serie di costruzioni edificate a partire dal 1961 e che, per 28 anni, hanno tenuto separati i berlinesi dell’Est dai berlinesi dell’Ovest e Berlino Ovest dalla regione del Brandeburgo e dal resto della Germania Federale. Il Muro di Berlino è il simbolo più importante della Guerra Fredda che, a sua volta, ha diviso nettamente il mondo in due blocchi ideologici.
Per decenni la parte liberale guidata dagli Stati Uniti e il mondo comunista sotto la guida dell’Unione Sovietica hanno combattuto per l’egemonia mondiale. Lo hanno fatto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla caduta del Muro di Berlino nel 1989. In altre parole, sia l’inizio che la fine di quel lungo periodo sono intimamente legati alla odierna Capitale della Germania. I blocchi di cemento, gli allarmi e i cani, i soldati e le sparatorie hanno diviso il popolo e creato due modelli di società distinti che scommettevano su due idee economiche completamente opposte.
Cemento, chilometri di filo spinato, torrette di guardia e sistemi automatici di sparo, ossia tutto quel complesso di costruzioni che oggi viene chiamato Muro di Berlino, non solo separavano due mondi politici e ideologici ma anche le singole persone, abitanti di Berlino separati dai loro genitori, fratelli, partner o amici.
IN COSA CONSISTEVA IL MURO DI BERLINO?
Circa 160 km di confine hanno separato Berlino Ovest dalla Repubblica Democratica Tedesca (RDT) per 40 anni. Un paese il cui nome era fuorviante visto che la parola democrazia aveva poco spazio nella società reale.
È stata una dittatura a pieno titolo, con prigionieri politici, un controllo capillare sull’opinione pubblica e sui mezzi d’informazione e una leadership politica che non poteva essere apertamente messa in discussione.
Circa un terzo dei 160 km del Muro, hanno attraversato il confine urbano separando i seguenti quartieri di Berlino (da nord a sud):
- Il quartiere di Pankow (Est) dal quartiere di Reinickendorf (Ovest);
- Il quartiere di Prenzlauer Berg (Est) dal quartiere di Wedding (Ovest);
- Il quartiere di Mitte (Est) dal quartiere di Tiergarten (Ovest);
- Il quartiere di Friedrichshain (Est) dal quartiere di Kreuzberg (Ovest);
- Il quartiere di Treptow (Est) dal quartiere di Neukölln (Ovest);
Quando si parla del Muro di Berlino si pensa generalmente alla parete di blocchi di cemento armato che divideva il centro di Berlino ma, in aggiunta, Berlino Ovest era separata da una barriera fisica dalle aree della RDT che la circondavano a nord, ovest e sud.
Per questo motivo da Potsdam (città Capitale della regione del Brandeburgo) ad esempio, passava un segmento del Muro. Il confine tra l’attuale Stato Federale del Brandeburgo posto nella RDT e i quartieri di Berlino Ovest, era di circa di 100 chilometri. Solo tre quartieri di Berlino Ovest non avevano un confine diretto con la Repubblica Democratica Tedesca:
- Charlottenburg, l’elegante quartiere intorno all’omonimo palazzo reale.
- Il quartiere di Wilmersdorf, conosciuto negli anni ’50 come il quartiere delle vedove di guerra.
- Schöneberg, oggi il quartiere di Berlino LGTB per eccellenza.
PERCHÉ È STATO COSTRUITO IL MURO DI BERLINO?
Konrad Adenauer, il cancelliere della Germania Occidentale dal 1949 al 1963, disse: “La Russia sta alzando una cortina di ferro“. Il cancelliere era molto preoccupato per il destino del territorio tedesco passato sotto il controllo sovietico dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Adenauer percepiva che Stalin non aveva alcuna intenzione di abbandonare i territori dell’Europa che i sovietici avevano liberato dal nazismo e che amministravano, in teoria, solo transitoriamente.
In effetti, il Muro di Berlino finì per far parte di quella divisione che è stata chiamata Cortina di Ferro e che definiva il confine fra il mondo occidentale e il mondo comunista. La rottura definitiva tra gli alleati occidentali e l’URSS avvenne tra il 1948 e il 1949 e per Berlino significò l’inizio di un’altra fase dolorosa della sua storia.
Tutto cominciò con il blocco di Berlino Ovest da parte dei sovietici e il relativo Ponte aereo, organizzato dagli alleati occidentali per mantenere in vita quell’isola liberale al centro del territorio divenuto “nemico”.
Il motivo della chiusura del confine di Berlino è relativamente semplice: il governo comunista dovette fermare la massiccia fuga di lavoratori che stavano abbandonando il Paese. Milioni di giovani tedeschi, molti dei quali qualificati, lasciarono il loro paese per recarsi in Occidente. Il luogo dove questa migrazione era più facile fu Berlino visto che fino al 1961 il confine centrale, fra la parte Est e quella Ovest della città, era solamente una linea bianca disegnata lungo le strade e i marciapiedi.
Innalzare il Muro fu un atto unilaterale di potere ma anche di impotenza. Un atto arbitrario, imposto con militari e carri armati che dimostrava al mondo intero che il blocco socialista non riusciva a dare ai suoi cittadini una speranza di vita attraente e che molti di loro preferivano partire da zero altrove piuttosto che continuare nel loro paese.
Il confine tra il mondo liberale e quello comunista era composto da migliaia di chilometri di filo spinato, muri, campi minati e altri elementi costruiti con il fine di impedire la migrazione dal mondo comunista verso l’Occidente. Solo in Germania, questo confine fisico era lungo circa 1400 chilometri.
DOVE E COME VIENE RICORDATA LA STORIA DEL MURO DI BERLINO?
Dei 160 chilometri del Muro di Berlino, meno di 2 km sono visibili ancora oggi. Già nel 1990, prima della riunificazione ufficiale delle due Germanie, il governo della RDT decise di distruggere il Muro di Berlino e, ben presto, quella che era stata per decenni la “striscia della morte“, cominciò ad essere conquistata dai berlinesi e divenne parte della città.
Oggi sono rimasti pochissimi segmenti del Muro di Berlino e i più importanti sono:
- Il frammento presso il centro di documentazione Topografia del Terrore. Situato nella Niederkirchnaerstrasse.
- La East Side Gallery: il frammento più lungo del Muro di Berlino con i suoi 1,3 km di Muro con i famosi murales.
- Il Memoriale della Bernauerstrasse. Una ricostruzione con tanto di “fascia della morte” nel luogo originale.
- Il Parlamento degli alberi, molto vicino all’edificio del Reichstag.
Ad eccezione del primo frammento che è stato “adottato” dalla fondazione responsabile della Topografia del Terrore, tutti gli altri frammenti sono sotto la responsabilità di una Fondazione dedicata a mantenere viva la memoria della storia del Muro di Berlino e della repressione nella Repubblica Democratica Tedesca.
– Il frammento nella Niederkirchnaerstrasse si trova, come gli altri del resto, nel luogo originario e nello stato in cui il popolo lo lasciò al momento della sua caduta: essendo molto centrale, fu uno dei frammenti più colpiti dai Mauerspechte, i cosiddetti “Picchi del Muro“, termine usato a Berlino per descrivere quei cittadini che armati di utensili domestici, iniziarono a distruggere il Muro senza attendere l’intervento ufficiale del governo. In questo pezzo del Muro di Berlino si può vedere la rabbia che i cittadini gli riversarono contro e immaginare l’euforia che ne ha prodotto la caduta.
– La East Side Gallery è sicuramente il frammento del Muro di Berlino più popolare. Il motivo è costituito dagli oltre 100 murales che lo decorano e che sono stati dipinti nell’anno della riunificazione. Questo segmento del Muro di Berlino corre parallelamente al fiume Sprea ed è percorso ogni giorno da centinaia e centinaia di visitatori. Il Murales più noto è quello che mostra il famoso bacio tra Leonidas Breschnew ed Erich Honecker.
– Il Memoriale della Bernauerstrasse è il luogo centrale per ricordare il Muro e le vittime che ha provocato. In quella che una volta era la Striscia della Morte, sono state allestite mostre, sono stati documentati arresti e ricordate le vittime ed è presente il centro di documentazione dedicato al Muro e ai suoi caduti.
– Il Parlamento degli alberi è un’opera di più artisti berlinesi che hanno voluto trasformare questo simbolo di morte, dolore e separazione in uno spazio dedicato alla pace e alla libertà. Si tratta di un’installazione artistica che comprende, oltre ai frammenti originali del Muro, lastre di granito dove vengono ricordati i nomi delle 258 vittime del Muro, sebbene il numero delle vittime preciso rimane ancora al vaglio.
Oltre al Muro stesso, rimangono alcune torri di guardia:
– Torre di vigilanza della Potsdamer Platz: nascosta tra i nuovi edifici a pochi passi dal nostro punto d’incontro ed è l’unica torre di guardia in cemento rimasta della prima generazione. È gestita da privati e può essere visitata a pagamento.
– Torre di vigilanza della Pushkinallee: situata al confine tra il quartiere di Kreuzberg e il quartiere Treptow, questa torre del 1963 è oggi gestita da privati e occasionalmente sono presenti mostre.
– Torre di vigilanza Kieler Strasse: questa torre è stata gestita per anni dal fratello del primo uomo assassinato sul Muro di Berlino.
Con il nostro tour TOUR BERLINO EST E IL MURO potrai visitare tutte le parti più simboliche del Muro di Berlino con una guida italiana esperta e professionale.
IL MURO DI BERLINO E L’ITALIA
Il muro di Berlino ha avuto molto a che vedere con l’Italia. Dalle storie tragiche ai racconti eroici o semplicemente aneddoti che valgono la pena di essere raccontati!
GIUSEPPE SAVOCA: la vittima italiana del Muro di Berlino
Pochi sanno che una delle vittime del Muro di Berlino era un bambino italiano di soli 6 anni d’età e che morì affogato nel fiume Sprea.
Giuseppe viveva con i genitori e le sorelle nel quartiere occidentale di Kreuzberg. Cadde in acqua il 15 Giugno del 1974 mentre giocava con un amico sulle sponde del fiume Sprea, in quel punto il fiume era completamente di proprietà di Berlino Est e Giuseppe fu portato via dalla forte corrente. Quando i primi adulti avvertiti dai compagni di giochi arrivarono, Giuseppe non era già più in vista. Le guardie dell’Est pensarono che era un falso allarme o una provocazione e non fecero intervenire i poliziotti dell’Ovest, mentre discutevano sulla competenza dell’intervento di soccorso.
Dopo il terribile incidente accaduto a Giuseppe Savoca, i rappresentanti di Berlino Ovest e del governo della Repubblica Democratica Tedesca iniziarono una lunga discussione sui protocolli di assistenza in casi analoghi. Un altro bambino, Cetin Mert, dovette annegare prima che il 29 ottobre 1975 il Senato di Berlino Ovest e il governo della RDT firmassero un accordo sulle misure di salvataggio in caso di incidenti nelle acque di confine di Berlino.
Giuseppe Savoca è oggi ricordato al Memoriale della Bernauerstrasse nella cosiddetta Finestra della Memoria.
DOMENICO SESTA E LUIGI SPINA: gli italiani che scavarono un Tunnel di fuga sotto il Muro di Berlino
Questa storia sembra ricondurci dritto alle ambientazioni dei film di spie degli anni ’60, fra fughe rocambolesche dall’Est e spionaggi incrociati fra i servizi segreti occidentali e orientali.
Una galleria scavata sotto il Muro di Berlino ideata dai due italiani nel 1961, riuscì a dare l’agognata libertà a 29 persone, permettendogli di fuggire dalla Berlino Est verso l’Ovest. Domenico Sesta e Luigi Spina erano due studenti italiani di ingegneria presso l’Università Tecnica di Berlino e un loro caro amico, Peter Schmidt, era rimasto intrappolato dietro il Muro, ad Est, con la sua famiglia. I due italiani decisero di progettare un tunnel di 120 metri di lunghezza sotto il Muro che avrebbe permesso loro la fuga.
Dopo molti sopralluoghi capirono che sarebbero occorse molte braccia per realizzare il tunnel e coinvolsero anche altri studenti nell’operazione segreta. Anche i fondi erano scarsi e Luigi ebbe l’idea di filmare i lavori di scavo e vendere l’esclusiva delle immagini alla tv americana NBC per oltre 30mila marchi. In piena Guerra Fredda, gli USA avevano un grande interesse nel mostrare il desiderio di fuga dei cittadini di Berlino Est dal mondo comunista e, con l’intervento della CIA, arrivarono i fondi necessari per finanziare e filmare gli scavi.
Domenico e Luigi sono stati insigniti della medaglia d’oro al Valor Civile da Carlo Azeglio Ciampi nel 2000.
RICCARDO EHRMAN: il giornalista italiano e quella Domanda che cambiò la storia
Quando parliamo degli eventi che portarono alla caduta del Muro di Berlino, la cosa che più sorprende tutti coloro che ci accompagnano nel nostro tour in italiano di Berlino Est e il Muro è che fu una domanda posta dal giornalista italiano dell’ANSA, Riccardo Ehrman, a scatenare quella serie di eventi che portarono alla caduta del Muro.
Nei mesi precedenti la situazione politica era molto tesa e prendevano forza le manifestazioni contro il regime comunista. Nel tentativo di calmare gli animi si instaurò un nuovo governo che promosse delle leggi che avrebbero facilitato i viaggi dei cittadini dell’Est fuori dalla Repubblica Democratica Tedesca.
Il comunicato stampa fu letto dal Capo dell’Ufficio Stampa del governo della RDT Günter Schabowski: nella relazione non era specificato da quando sarebbero entrati in vigore tali facilitazioni.
Il giornalista dell’ANSA chiese se non fosse forse stato un errore aver presentato una bozza, qualche giorno prima, di una legge che permetteva tali spostamenti e subito dopo chiese: “Ab wann?”, “da quando?” sarebbe entrata in vigore. Günter Schabowski non lo sapeva e improvvisò una risposta che avrebbe cambiato il corso degli eventi: “Ab sofort!” rispose. Cioè: “da subito!“
Ehrman ebbe anche il merito di essere uno dei primi a capire l’importanza della risposta: “Per me fu fulminante, mi fu subito chiaro che quelle nebulose parole significassero la caduta del Muro“.
La sera stessa i cittadini dell’Est iniziarono a recarsi in massa ai Checkpoint per reclamare quei permessi che, secondo le parole di Günter Schabowski, sarebbero entrati in vigore “da subito”. Migliaia di persone nello stesso momento facendo pressione ai Checkpoint contro poche guardie di frontiera, come un fiume umano che reclamava libertà, quelle persone tracimarono fuori dai confini di Berlino Est spazzando via quel Muro che li aveva tenuti separati per 28 anni.
Il 9 novembre del 1989 Riccardo Ehrman fu riconosciuto in strada dai cittadini di Berlino e fu portato in trionfo per le strade della città. Il sindaco di Berlino Ovest e vicecancelliere della Germania Federale (BRD) Willy Brandt, definì quella fatidica domanda con la frase: ”Kurze Frage, enorme Wirkung”, ”Domanda breve, effetto enorme”.
GIULIO ANDREOTTI: il sarcasmo dopo la riunificazione tedesca
Una volta caduto il Muro di Berlino la domanda era cosa fare delle due Germanie, si sarebbero dovute riunire? Sarebbero dovute rimanere due Paesi separati senza più una frontiera fisica?
La discussione fu molta visti gli enormi interessi geopolitici ed economici.
Giulio Andreotti non vedeva di buon occhio la riunificazione della Germania e, quando gli chiesero cosa ne pensasse, rispose con il suo proverbiale sarcasmo: “Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due“.
LUCIO DALLA: il testo della canzone “FUTURA”
Lucio Dalla scrisse le parole di questa emozionante canzone proprio a Berlino seduto su una panchina davanti al Checkpoint Charlie:
“… I russi, i russi, gli americani
No lacrime non fermarti fino a domani
Sarà stato forse un tuono
Non mi meraviglio
È una notte di fuoco
Dove sono le tue mani
Nascerà e non avrà paura nostro figlio
E chissà come sarà lui domani
Su quali strade camminerà
Cosa avrà nelle sue mani, le sue mani
Si muoverà e potrà volare
Nuoterà su una stella
Come sei bella
E se è una femmina si chiamerà Futura … “
– Lucia Dalla: “Futura”, Album “Dalla” 1980
Qualche hanno fa raccontò l’aneddoto degno di un film in un’intervista:
VEDI QUI IL VIDEO DELLA CANZONE
Il testo di Futura nacque come una sceneggiatura, poi divenuta canzone. La scrissi una volta che andai a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Check Point Charlie, punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest. Chiesi al tassista di aspettare qualche minuto. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne discese Phil Collins che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c’era un concerto dei Genesis, che erano un mio mito. Tanto che mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo, per dirgli che anch’io ero un musicista. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz’ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz’ora scrissi il testo di Futura, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l’altro di Berlino Ovest che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura.
Il Tour Berlino Est e il Muro non si limita semplicemente a raccontare il perché sia stato costruito il Muro di Berlino o il perché della sua caduta. Le nostre guide ti racconteranno anche storie come queste, che ti aiuteranno a capire la città!
Vieni a conoscere le nostre Visite Guidate di Berlino in italiano!