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Il campo di concentramento di Sachsenhausen a Berlino

Sachsenhausen: il campo di concentramento di Berlino

Sachsenhausen: il campo di concentramento di Berlino

Il campo di concentramento di Sachsenhausen a Berlino ,

Il Memoriale del campo di concentramento di Sachsenhausen nei pressi di Berlino: una visita toccante e imprescindibile.

La dittatura nazionalsocialista tedesca guidata da Adolf Hitler ha dato luogo a uno dei capitoli più infami della storia del ventesimo secolo e dell’umanità intera. Un governo di brutalità, crudeltà e disumanizzazione senza precedenti, segnato da repressioni, assassini, guerra e genocidi.

Quando si visita Berlino, antica capitale del Terzo Reich, si ha l’opportunità di approfondire questo terribile capitolo della storia in diversi modi. Uno di questi, forse il più toccante, è la visita a quello che fu il campo di concentramento di Sachsenhausen, oggi museo e memoriale.

La visita al Memoriale è una tappa obbligatoria se si desidera approfondire gli aspetti più oscuri della dittatura nazista. Si può visitare autonomamente o aggregarsi ad una delle nostre visite guidate in italiano, aperte a tutti i partecipanti, che partono dal nostro punto di ritrovo alla Potsdamer Platz. In entrambi i casi, le informazioni che si trovano di seguito potranno esservi utili per un primo approfondimento.

IL MEMORIALE DELL’EX CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHSENHAUSEN A BERLINO

Il campo di concentramento di Sachsenhausen è oggi uno dei memoriali a ricordo della dittatura nazista più importanti del nord della Germania. Il campo di di concentramento di Sachsenhausen fu costruito nella metà degli anni ’30 nei pressi di Berlino. Dalla sua apertura e fino al 1950 è stato utilizzato come campo di prigionia, prima dai nazisti e, negli ultimi cinque anni, dai sovietici.

Si trova a trenta chilometri a nord di Berlino nella città brandeburghese di Oranienburg. Per giungervi è necessario prendere uno dei numerosi treni che escono dalla capitale e acquistare un biglietto dei trasporti pubblici valido per la zone ABC.

PER CHI PUÒ ESSERE INTERESSANTE UNA VISITA AL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHSENHAUSEN?

La visita al memoriale è particolarmente importante per chi si interessa della storia della Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, dei campi di concentramento e del lavoro forzato.

Il memoriale non si rivolge, però, ai soli studiosi e appassionati dell’argomento. La visita propone approfondimenti storici e politici che possono servire ad un pubblico vasto e variegato come stimolo per riflettere sul contesto storico-sociale del nazismo e confrontarlo con la società contemporanea. La visita non è indicata ai bambini ed è particolarmente consigliata alle scuole in gita scolastica a Berlino, soprattutto alle quarte e quinte superiori.

LA STORIA DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHSENHAUSEN A BERLINO

Il primo campo di concentramento ad Oranienburg (35 Km a Nord di Berlino) è stato aperto spontaneamente ed ufficiosamente da degli appartenenti delle SA (Sturmabteilung) in un ex-birrificio nel centro della cittadina. Nel 1936 venne aperto ufficialmente il campo di concentramento di Sachsenhausen, dove si trova ora il Memoriale. Nel 1945 il campo è stato occupato dalle truppe sovietiche, che lo impiegheranno come prigione e baraccamenti per i propri soldati fino al 1950.

Il memoriale che attualmente viene visitato fu creato all’inizio degli anni ’90, in un processo di recupero della memoria coincidente con la riunificazione del paese. Già nel 1961, stesso anno della costruzione del Muro, il governo della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) si preoccupò di ricordare i detenuti politici caduti a Sachsenhausen erreggendo un obelisco alla loro memoria e restaurando, seppur parzialmente, l’intero ambito.

Oggi il memoriale riceve annualmente più di 600 mila visitatori. Persone di tutto il mondo che, durante il proprio soggiorno a Berlino, hanno la possibilità di visitare un luogo autentico di testimonianza dei crimini dello scorso secolo.

Il campo di concentramento di Sachsenhausen a Berlino

SACHSENHAUSEN: IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO MODELLO DELLE SS

Il campo di Sachsenhausen fu costruito nel 1936 e fu scelto dalle autorità delle SS (Schutzstaffel) come “Campo Modello“. A pochi metri dall’entrata del campo, si trovava l’Ispettorato dei Campi di Concentramento, sede centrale del potere amministrativo di tutti i campi nazisti. Si parla di un gigantesco apparato, non sempre organico, composto da milioni di prigionieri, centinaia di “filiali” e migliaia tra guardie e personale di vario genere.

All’ingresso del campo si trovano plastici e fotografie aeree che aiutano ad orientarsi con gli spazi e con la topografia interna ed esterna al campo. Si distingueranno l’edificio a “T”, sede dell’Ispettorato, i quartieri dove risiedevano le guardie che nel campo venivano addestrate, il Casino per gli ufficiali e le industrie che sorsero adiacenti al campo per utilizzare i prigionieri come schiavi nelle fabbriche del Terzo Reich.

CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHSENHAUSEN: LA”TORRE A”

L’imponente portale della Torre A funge da accesso e da sede amministrativa del campo. Sul cancello è ancora possibile leggere la famigerata frase “Arbeit macht frei” (Il Lavoro rende liberi). Dalla Torre A si può comprendere il ruolo di campo modello affidato a Sachsenhausen.

La prima pianta del campo corrisponde, infatti, ad un triangolo equilatero. La Torre A si trova a metà di uno dei lati. La postazione di guardia, situata appunto nella stanza più alta della Torre A, permette una visione totale (Panoptico) del campo sottostante.

LA PIAZZA DELL’APPELLO DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO

La Appellplatz o Piazza dell’Appello si trova appena varcato il cancello d’entrata e proprio sotto l’occhio della Torre A. È il luogo dove si contavano i prigionieri all’inizio e alla fine della lunga e faticosa giornata di lavoro forzato. Questi momenti scandivano in modo brutale la vita quotidiana dei prigionieri, che dovevano restare per ore in piedi alle intemperie. Dal 1939 è anche il luogo delle esecuzioni pubbliche all’interno del campo.

LE “BARACKEN 38 – 39”: VITA QUOTIDIANA A SACHSENHAUSEN

Le Baracche dove erano rinchiusi i prigionieri erano dei prefabbricati in legno. La Baracca 38 si trova nel “Piccolo Lager”, una parte aggiuntiva del campo costruita nel 1938. L’ampliamento del campo fu la conseguenza dell’aumento dell’aggressività e deportazioni contro gli ebrei in tutta la Germania nazista. Vennero ospitati nel “Piccolo Lager” i prigionieri considerati particolarmente indesiderati, come omosessuali, rom e, appunto, ebrei.

Questi ultimi abitavano la Baracca 38 e la adiacente 39. La ricostruzione che è oggi visitabile è stata eseguita in gran parte con materiali originali e descrive le inimmaginabili condizioni di vita delle centinaia di persone che vi alloggiavano. Tra questi, c’è David Wildstein, la persona alla quale memoria ViveBerlin Tours ha dedicato la pietra d’inciampo a Berlino.

Le pietro d'inciampo a Berlino

IL MUSEO DELLA EX CUCINA DEL CAMPO

Il luogo che ospitava la cucina del campo è ora un piccolo museo contenente diversi ritrovamenti autentici, tra cui oggetti della vita quotidiana del campo, piccoli artefatti e fotografie che aiutano a mostrare i diversi aspetti della vita nel campo. Il tema della mostra è la vita reale delle persone contrapposta alla propaganda nazista.

Nell’esposizione trovano spazio anche oggetti progettati ed utilizzati per punire e, a volte, sterminare i prigionieri.

LA “STAZIONE Z” DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHSENHAUSEN

Questo è il nome che le stesse SS scelsero per denominare il settore dedicato alle esecuzioni di massa dei prigionieri, come logica conseguenza con il nome dato all’entrata del campo, appunto Torre A.

Situata adiacente al muro esterno del campo, permetteva l’esecuzione tramite fucilazione e impiccagione di gruppi di prigionieri. Il luogo appartato permetteva ai prigionieri che restavano nel campo di non sapere, quantomeno esattamente, cosa succedesse. Questo contribuiva a mantenere una situazione relativamente tranquilla della massa di uomini rinchiusa ed evitare panico e rivolte.

In questa zona si trovano anche i famigerati forni crematori, usati per disfarsi dei cadaveri e il complesso contenente la camera gas ed altre sale dedicate allo sterminio dei prigionieri.

CONCLUSIONI

La visita al campo di concentramento di Sachsenhausen può essere davvero un momento importante, quando si visita Berlino. La possibilità di rivivere e immedesimarci nel vissuto delle vittime e dei loro carnefici è unica e toccante.

Uno dei capitoli più terribili della storia umana è mostrato nei suoi variegati aspetti e nelle sue tremende conseguenze, come un utile tema di riflessione su passato, presente e futuro della storia umana.

COME ARRIVARE AL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI SACHSENHAUSEN PARTENDO DA BERLINO

– In Metropolitana: S-Bahn linea S1 fino al capolinea “Oranienburg”;

– Con il nostro TOUR SACHSENHAUSEN: CAMPO DI CONCENTRAMENTO potrai conoscere questo luogo unico accompagnato da una guida abilitata in italiano madrelingua.

 

 

Da oggi puoi acquistare anche il Libro GLI ITALIANI DI SACHSENHAUSEN, la nostra guida Iacopo Buonaguidi è uno degli autori della ricerca che finalmente ha fatto riemergere la Storia della deportazione italiana nel campo di concentramento della capitale del Terzo Reich.

 

 

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