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La riunione di una famiglia grazie a ViveBerlin, la Cooperativa di Guide turistiche di Berlino

L’installazione di sei Pietre d’inciampo (Stolpersteine), ha riunito a Berlino l’unico superstite vivente della famiglia e ventidue discendenti provenienti da Inghilterra, Israele e Argentina. Il nostro socio e guida Blas Urioste è stato artefice di questo piccolo “miracolo” della riconciliazione e nelle righe che seguono vi racconterà in prima persona come è stato possibile.

Eventi come quello narrato da Blas ci rendono particolarmente orgogliosi, contraddistinguono il nostro impegno e la dedizione che mettiamo nel lavoro di guide turistiche di Berlino. Oltre a mostrare la città a tutti coloro che hanno il desiderio di conoscerla ci dedichiamo a mantenere viva la storia tragica e affascinante di Berlino.

RIUNIRE UNA FAMIGLIA CON LA PROPRIA STORIA

C’è qualcosa di molto speciale a Berlino. La storia di cui parliamo durante le visite guidate è la storia delle persone che incontri per strada e non qualcosa di astratto o distante. A volte, ti tocca da vicino e ti commuove. Questo è quello che mi è successo qualche anno fa, durante un tour guidato con un gruppo di visitatori molto speciali di cui vorrei parlarvi.

Blas guida di Vive Berlin Tours

Mauricio, Magda, Julio ed Edith hanno partecipato alla visita guidata di gruppo “Berlino durante il Terzo Reich” con la nostra cooperativa di guide turistiche. Al termine del tour, abbiamo iniziato a parlare dell’approccio che adottiamo durante le nostre visite guidate a Berlino. La famiglia era rimasta particolarmente colpita dal nostro modo di lavorare, da come presentavamo temi così delicati e dalla scelta dei luoghi visitati durante il tour di Berlino all’epoca nazista.

In seguito a questa conversazione, Mauricio, mi confidò che proveniva da una famiglia ebraica e i suoi nonni erano stati uccisi a Berlino nel 1938. Risiedevano al secondo piano di una sinagoga che fu data alle fiamme fra il 9 e il 10 novembre durante la Notte dei Cristalli. Di questa tragedia familiare, Mauricio conosceva pochissimi dettagli e l’unico dato certo erano i nomi dei nonni.

La madre, all’epoca bambina, era riuscita a fuggire dalla Germania nazista ed era arrivata in Argentina dove Mauricio era nato. Lui, figlio di una sopravvissuta alla Shoah visitava per la prima volta la città in cui sua madre aveva trascorso l’infanzia e i suoi nonni avevano perso la vita.

Mi era stata confidata un’informazione intima ed era chiaro che questi quattro clienti non erano solo turisti interessati a conoscere Berlino durante le vacanze ma tre persone che accompagnavano la quarta in un cammino verso le proprie radici e il tremendo passato familiare.

L’ESSENZA DI UNA VISITA GUIDATA A BERLINO

Scritti i dati dei nonni di Mauricio, la sera, tornato a casa, ho cominciato ad indagare negli archivi storici disponibili in rete fino a tarda notte. Il giorno dopo Mauricio, Magda, Julio ed Edith sono tornati al nostro Punto di Ritrovo per effettuare la visita guidata al memoriale dell’ex campo di concentramento di Sachsenhausen.

Prima di iniziare il tour dissi a Mauricio che avevo trovato il nome del nonno nella lista dei capi famiglia di Berlino del 1938, ma non nella lista delle vittime della Notte dei Cristalli e che avevo potuto confermare l’incendio nell’edificio in cui vivevano i suoi nonni la notte del 9 novembre. È stato un momento intenso per tutti. Improvvisamente quello che era stato un racconto familiare senza conferme o dati precisi si cominciava a trasformare in qualcosa di più certo con dati, luoghi e documenti.

La notte dopo, ho continuato le indagini. Volevo conoscere il destino di queste due persone perseguitate dai nazisti per il semplice fatto di praticare una religione. Il giorno dopo, il gruppo ci ha accompagnato nuovamente con la visita guidata alla città di Potsdam. Prima di partire, ho potuto mostrare loro il nome del nonno sulle liste dei capi famiglia nel 1939 e in quelle del 1940. Questa era la prova amministrativa che i nonni, o almeno il nonno, non erano morti nel 1938 come la famiglia pensava.

Alla fine della visita guidata alla città di Potsdam ho chiesto loro se volessero essere accompagnati al luogo dove si trovava la casa dei nonni e dove la madre di Mauricio aveva trascorso l’infanzia. Sapevo che la sinagoga era stata distrutta ma negli anni ’90 era stata installata una targa commemorativa. Ci siamo avvicinati ed è stato un momento di grande emozione. La targa commemorativa comprendeva una foto dell’interno della sinagoga durante una cerimonia e Mauricio ha riconosciuto immediatamente la nonna presente, in primo piano, nella foto.

Abbiamo parlato di varie cose e ho proposto la possibilità di installare delle Stolpersteine, le Pietre d’Inciampo, in onore dei nonni. Non sapevamo ancora dove fossero stati deportati e il luogo dove si trovava la sinagoga era il loro ultimo indirizzo conosciuto. Mauricio ha dato immediatamente il suo consenso e abbiamo iniziato a sviluppare un nuovo progetto che ci avrebbe accompagnato per alcuni anni.

STOLPERSTEINE – LE PIETRE D’INCIAMPO

Il gruppo ha lasciato Berlino e io mi sono occupato di inserirli nella lista d’attesa del progetto Stolpersteine contattando l’associazione locale responsabile dell’installazione delle Pietre d’Inciampo.

COSA SONO LE STOLPERSTEINE – LE PIETRE D’INCIAMPO

Le Pietre d’inciampo, in tedesco Stolpersteine, sono piccoli sampietrini quadrati dalla grandezza di 10 cm, con una superficie in ottone e sono installati a filo dei marciapiedi in modo che nessuno possa inciamparci realmente. Vengono chiamate “Pietre d’inciampo”, perché dovrebbero far “inciampare” chiunque li veda nella storia e nella memoria.

Sotto il titolo “Hier wohnte“- “Qui viveva” viene riportato il nome, la data di nascita e la data di deportazione, oltre al luogo dove la persona vittima del nazismo, è stata assassinata.
Con le Pietre d’Inciampo viene riportata la storia delle vittime del nazismo nella nostra vita quotidiana direttamente davanti alla casa in cui viveva la vittima.

Le pietre d’inciampo sono un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig. Piccoli “ostacoli” nella memoria installati con l’obiettivo di sottrarre le vittime del nazismo dal loro anonimato. Dal novembre 2000 ne sono state posate circa 70.000, sia in Germania che negli altri paesi europei da dove sono partiti i treni della morte.

Ho continuato le mie indagini nelle settimane successive riuscendo a scoprire che il nonno di Mauricio, David, fu deportato nel campo di concentramento di Sachsenhausen, a pochi chilometri da Berlino. Da lì, fu trasferito al campo di concentramento di Dachau e infine ucciso nel campo di concentramento di Buchenwald. Marja, la nonna, probabilmente fu assassinata ad Auschwitz, dico probabilmente perché nel suo caso non c’è certezza definitiva ma solo indicazioni che fanno supporre che sia stata deportata verso i campi di sterminio dell’Est. 

Campo di concentramento di Sachsenhausen

L’8 settembre 2017, i discendenti di Marja e David, provenienti da 3 diversi continenti (argentini, israeliani e inglesi), si sono incontrati, alcuni per la prima volta, al numero 10 della strada Kleine Auguststrasse nel quartiere di Mitte a Berlino.

Gunter Demnig, l’artista che ha avuto l’idea di mettere questi piccoli memoriali per le strade e che si occupa ancora della loro installazione, ha installato sul marciapiede, di fronte al luogo dove si trovava la sinagoga, due Pietre d’Inciampo per coloro che furono uccisi dal nazionalsocialismo e quattro per i loro figli riusciti a fuggire clandestinamente dalla Germania, separandosi in quattro direzioni diverse.

Oltre a commemorare coloro che erano stati uccisi dal nazismo, l’idea era di celebrare anche coloro che erano sopravvissuti.

LA CERIMONIA CHE HA CAMBIATO BERLINO

Tra coloro che facevano parte del gruppo familiare era presente l’unico dei figli di David e Marja ancora in vita, Itzchak “Isi”, un uomo di 90 anni, probabilmente uno degli ultimi ebrei ad aver fatto il Bar Mitzvah a Berlino.  Itzchak tornava per la prima volta nel luogo dove aveva passato l’infanzia. Nella città da cui era fuggito e nella strada dove aveva visto bruciare la sua casa la notte del 9 novembre 1938, con i vigili del fuoco che guardavano passivamente l’incendio che la stava distruggendo perché ciò che bruciava era proprietà ebraica. Si ricordava perfettamente la paura che aveva provato e quella che aveva visto negli occhi dei suoi genitori. Una delle Pietre d’Inciampo installate durante la cerimonia porta il suo nome.

Isi, così lo chiamano in famiglia, era riuscito a lasciare Berlino clandestinamente ed era giunto dopo tre anni di peripezie in Palestina, dove oggi vive con i suoi figli e nipoti. Il giorno della cerimonia ha raccontato in prima persona la tragedia che aveva segnato la sua infanzia dopo aver pronunciato il Kaddish, una preghiera ebraica per i defunti, in memoria dei suoi genitori.

Prima di iniziare la cerimonia, mi sono avvicinato a Isi per presentarmi, l’ho fatto in inglese e uno dei suoi nipoti ha tradotto le mie parole in ebraico. Isi mi ha sorriso e mi ha detto: “Sie können mit mir gerne auf Deutsch reden, Ich habe sehr lange diese Sprache nicht gesprochen, aber wir können es so machen” – “Se vuoi puoi parlarmi in tedesco, non lo parlo da molti anni ma ancora mi ricordo”. Per me, con una madre tedesca, quindi nipote della generazione responsabile dell’Olocausto, è stato un momento estremamente commovente.

Alla cerimonia di installazione delle Pietre d’Inciampo Mauricio ha detto: “Le Stolpersteine rappresentano in qualche modo la tomba che i miei nonni non hanno”. Isi ha aggiunto una frase che ho adottato per descrivere quello che ritengo sia il nostro compito di ambasciatori di Berlino: “Non sono qui per chiudere un ciclo, ma per mettere un anello in più in una lunga catena di eventi”.

Personalmente credo che la professione di guida turistica sia una strada a doppio senso: cambiare l’esperienza di chi ci accompagna ed essere aperti ai clienti per cambiare noi stessi.

Questa filosofia è uno degli aspetti fondamentali e dei principi che muovono la nostra cooperativa e ha dato origine a questa storia, sicuramente una delle cose più belle che mi sia capitata, come guida turistica e come essere umano.

Ho avuto l’opportunità di incontrare persone meravigliose, che sono diventate amiche e considero parte della mia storia personale. Come azienda, abbiamo avuto la fortuna di poter mostrare quale sia il nostro compito: mantenere viva la storia della nostra città.

Blas Urioste
Guida e socio di ViveBerlin Tours

 

Tour dove parliamo delle Pietre d'Inciampo

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